Ensemble Barocco Vermeer:

Mirko Pramparo - traversiere
Stefano Rapetti - flauto dolce
Emma bolamperti - clavicembalo
Luca Barchi - fagotto barocco

Il gruppo, composto da Emma Bolamperti (clavicembalo), Mirko Pramparo (flauto tra-versiere) e Stefano Rapetti (flauto dolce), nasce nel 2010 dalla comune passione dei tre musicisti per il periodo barocco e la ricchezza di colori e affetti che lo contraddistinguono, e dal desiderio di esplorare un repertorio sorprendentemente vasto e spesso ancora poco conosciuto.

Sulla Musica Antica

Suonare musica antica con strumenti originali o loro copie non vuol dire soltanto far assaporare un suono diverso, ma anche le peculiarità degli strumenti e la prassi dell'epoca, che impongono una rivisitazione di tutta l'interpretazione musicale.

La maggior parte della musica barocca viene scritta con il metodo del “basso continuo”, in cui gli strumenti che accompagnano hanno la sola voce del basso ed alcune indicazioni per la realizzazione degli accordi e dell'accompagnamento. Anche le voci degli altri strumenti non contengono indicazioni di intensità del suono o di come “legare” le note, perchè gli strumentisti sapevano già come suonare per prassi.

Possiamo dire che gli strumenti del periodo barocco, hanno caratteristiche diverse rispetto agli strumenti musicali moderni, poiché a fronte di una minore estensione musicale, volume di suono e maggior disequilibrio tra le varie note, essi permettono un uso più ampio e vario dell'articolazione (la separazione tra una nota ed un'altra), dell'improvvisazione (nella realizzazione del basso, negli abbellimenti e diminuzioni) e di altri elementi come la scelta del temperamento (sistema di accordatura degli strumenti a intonazione fissa come il clavicembalo) e del tipo di strumento da utilizzare, poiché in un tempo precedente alla globalizzazione, ogni costruttore ha sperimentato in proprio diverse soluzioni che hanno portato a strumenti musicali diversi.

’L' Ensemble «Vermeer» presenta musiche del periodo barocco eseguite con copie di strumenti originali, interpretando filologicamente i brani, improvvisando la realizzazione del basso e le diminuzioni secondo le indicazioni dei trattati d’epoca.

Bolamperti suona un Clavicembalo modello Giusti del 1681.

Mirko Pramparo suona un Traversiere modello Palanca (Torino) del 1750.

Stefano Rapetti suona un Flauto Dolce modello Denner (Norimberga) ed uno modello Stanesby (Londra) della prima metà del Settecento.

 

EMMA BOLAMPERTI

Si diploma in pianoforte sotto la guida di Mario delli Ponti. Segue poi i corsi di perfezionamento post-diploma in pianoforte ad indirizzo didattico con Sergio Marengoni presso il Conservatorio di Milano, diplomandosi col massimo dei voti. Nel 2004 si diploma in clavicembalo preso il Conservatorio di Piacenza. Nel 2007 consegue con il masimo dei voti e la Lode il diploma accademico di secondo livello in Maestro al cembalo presso il Conservatorio di Milano, con una tesi sulle cantate del musicista napoletano Giuseppe Antonio Avitrano. Si perfeziona con diversi musicisti, fra i quali: A. Jenner, Jan Hobson, e Massimiliano Damerini. Dal 1998 al 2001 partecipa ai corsi estivi «Oberlin a Casalmaggiore», organizzati dall’Oberlin Conservatory of Music (Ohio). Dal 1998 al 2004 approfondisce lo studio della musica da camera con Pier Narciso Masi, conseguendo i diplomi pluriennali presso l’Accademia pianistica internazionale «Incontri col Maestro» di Imola. Dal 2000 si dedica principalmente allo studio della musica antica, partecipa a master classes con George Kiss, Bernard Brauchli, Gustav Leonhardt, Pierre Hantai, Edoardo Bellotti, Emilia Fadini e Christophe Rousset e presso la Scuola Civica di Milano. Nel 2006 è scelta da Arthur Schoonderwoerd per prendere parte alla prima «Mozart Academie», orchestra con strumenti storici che ha riunito giovani musicisti provenienti da tutta Europa e con la quale ha eseguito «Così fan tutte» di Mozart, presso il Teatro di Besançon in Francia. Collabora come continuista con diverse formazioni strumentali, affiancando all’attività didattica quella concertistica.


MIRKO PRAMPARO

Flautista, nato a Verbania nel 1976, si è diplomato in flauto traverso moderno a pieni voti presso il Conservatorio di Piacenza nel 1997 sotto la guida di Maurizio Valentini, ha approfondito lo studio dello strumento e dell’interpretazione musicale con Raffaele Trevisani e Glauco Cambursano. Esecutore in diverse formazioni cameristiche con chitarra e clarinetto, ensemble di flauti, pianoforte e organo, si esibisce da diversi anni con gruppi di musica da camera affrontando in particolar modo il repertorio barocco. Attualmente prosegue lo studio della musica antica e del traversiere barocco e classico con Marco Brolli, presso il Conservatorio di Novara. Suona un flauto modello Palanca, copia di strumento originale del 1750 in ebano.


STEFANO RAPETTI

Stefano Rapetti (Verbania, 1976) si diploma in flauto dolce presso la Civica Scuola di Milano e in clarinetto con il massimo dei voti al Conservatorio «G. Cantelli» di Novara sotto la guida del Maestro Sandro Tognatti. Partecipa a corsi tenuti da Charles Neidich, Fabrizio Meloni e Alessandro Carbonare e nel 2003 ottiene il diploma dell’Accademia di Alto Perfezionamento «L. Perosi» di Biella con valutazione Eccellente, con il Maestro Thomas Friedli. Partecipa a vari corsi di formazione orchestrale, tra cui quelli dell’Orchestra Giovanile Italiana di Fiesole e dell’Accademia del Teatro La Scala (per due ani consecutivi, con il Maestro Denis Zanchetta). Collabora con numerose orchestre (Teatro Coccia di Novara, Orchestra Sinfonica di Savona, I virtuosi di Roma, Orchestra Sinfonica del Piemonte, Civica Filarmonica di Lugano, ecc.) e ottiene l’idoneità per l’Orchestra dell’Arena di Verona. È membro di vari gruppi cameristici (duo con pianoforte, quartetto di clarinetti, ottetto di fiati, ecc.) con i quali ottiene prestigiosi riconoscimenti in concorsi in Italia e all’estero.Presso la Scuola Civica di Milano  si è perfezionato nel repertorio barocco per flauto dolce con il M°Daniele Bragetti ed in musica da camera con il
M°Antonio Frigè. Suona flauti a becco Denner Stanesby, copie di strumenti settecenteschi.

LUCA BARCHI

si è avvicinato alla musica all'età di 11 anni iniziando a studiare saxofono con il M° Gabriele Oglina e poi con il M° Giuseppe Canone. Ha continuato e concluso gli studi presso il conservatorio “G. Verdi” di Como ottenendo il diploma con il massimo dei voti sotto la guida del M° Franco Brizzi.

In veste di saxofonista suona nell’Orchestra Giovanile di Fiati del VCO, che ha ottenuto il primo premio al Concorso “Victor De Sabata” Award 2008 per giovani orchestre europee, nell’“Orchestra a fiati di Vercelli” e collaborato con l’“Orchestra Classica di Alessandria”.

Ha fatto parte del quartetto di saxofoni “Saxando”, il quale, nel corso degli anni, è stato premiato in concorsi nazionali e internazionali, ha tenuto concerti all’interno di varie stagioni concertistiche (“Note Rosa” 2007-2008 a Macugnaga,  XIX  edizione dei “Notturni sul lago nell’Alto Verbano”, X rassegna concertistica “Musaicum”, “Novara Classique”, ecc.), è stato invitato al “Salone della musica” di Milano nel settembre 2007 a rappresentare la casa giapponese di saxofoni Yanagisawa e da “Le Settimane musicali di Stresa” a tenere un concerto per promuovere l’omonima  stagione concertistica.

Ha frequentato il biennio specialistico di secondo livello per la formazione dei docenti di strumento musicale presso il Conservatorio “G. Verdi” di Como.

All’attività concertista affianca quella didattica insegnando saxofono presso il liceo musicale “P. Gobetti” di Omegna.

Nel 2008 inizia a studiare fagotto con il M° Leonardo Dosso, sotto la guida del quale attualmente frequenta il biennio specialistico presso il Conservatorio “G.Verdi” di Milano, e dal 2012 fagotto barocco con il M° Alberto Grazzi sempre nel medesimo istituto.

Nel 2012 e 2013 ha rappresentato il Conservatorio “G. Verdi” di Milano a “Réncontres musicales de Méditerranée”, organizzati dalla “Jeunesse musicale de Méditerranée”, in Corsica.

In  veste  di  fagottista  ha  collaborato  con diverse orchestre tra cui:  Orchestra  “Camerata  Ducale”  di Vercelli,  Orchestra “Carlo Coccia” di Novara, Orchestra “Sinfolario”, Orchestra “1813” di Como, “Brixia Symphony Orchestra” e “Orchestra dell’Associazione Mozart Italia di Milano”.

Ha collaborato con il pianista Pietro De Maria e con il Trio Modigliani.

Ha suonato le musiche di scena durante lo spettacolo “Candido” dell'attore Leonardo Manera, registrato e trasmesso da RAI 5, ed ha eseguito “Pierino e il lupo” di S. Prokofiev con la recitazione dell’attore Sergio Bustric.